Recensione di "Psicopatologia del totalitarismo"
- Ariane Bilheran

- 1 giorno fa
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Aggiornamento: 16 ore fa
Nella nostra rubrica Réflexions libres, le affermazioni dell’autrice sono assolutamente indipendenti e non riflettono le opinioni di L’Eclaireur, al di là della nostra scelta, che ci pare necessaria, di darle la parola in nome del pluralismo e di una migliore comprensione del mondo.
Di Mathilde Jaffre
[Letture e riflessioni ] Siamo in una deriva totalitaria?
In Psychopathologie du totalitarisme (Psicopatologia del Totalitarismo), Ariane Bilheran ci offre una analisi profonda del sistema totalitario più che mai attuale in questi tempi di retorica guerriera.
Due anni dopo la sua pubblicazione, il saggio Psicopatologia del totalitarismo, siamo in una deriva totalitaria? di Ariane Bilheran è più che mai attuale. Nel 2023, la filosofa e psicologa clinica analizzava le conseguenze della gestione della crisi Covid e di come la crisi Covid fosse stata, attraverso l’uso massiccio della paura come strumento politico, della segregazione – vaccinati/non-vaccinati – della censura e della delazione, un perfetto esempio di "deriva totalitaria paranoica".
Siamo nel 2025, forse possiamo voltare pagina, ma la paura c’è sempre e si percepisce nei discorsi dei politici. Come interpretare diversamente il discorso, l’ultimo in ordine di tempo, del generale Mandon all’assemblea generale dell’associazione dei sindaci di Francia, di fronte a un pubblico di eletti? Il capo di Stato maggiore dell’esercito ha agitato la minaccia di una guerra, la minaccia della necessità dell’arruolamento dei Francesi con un discorso dall’accento più politico che militare sul quale aleggiava l’ombra di Macron, del quale Mandon è stato il capo di Stato maggiore particolare, il principale consigliere militare.
Il libro di Ariane Bilheran si colloca qui: propone una griglia di lettura perfetta per l’attuale retorica guerriera. Mathilde Jaffre, autore di un blog di riflessioni, Hors champ, accessibile su Substack, ci invita a leggerlo o rileggerlo. "In questo periodo turbolento sempre più alienante, questo libro mi sembra di pubblica utilità."
In questo periodo turbolento sempre più alienante, questo libro mi sembra di pubblica utilità. L’analisi, pur rigorosa, rimane facilmente accessibile. In questa fine d’anno, sarebbe un’alternativa in contrasto all’inutile e cretinizzante sotto molti alberi di Natale.
"La psicopatologia è quel ramo della psicologia che studia i processi psichici, in altre parole, che cerca di comprendere ciò che avviene nella testa di un individuo o di un gruppo in preda a un delirio o ad una depressione, così come la natura dei conflitti psichici."
"Il sistema totalitario nasce perché trova una eco nello psichismo degli individui."
Psicopatologia del totalitarismo è lo studio di un sistema dagli ingranaggi complessi. Hannah Arendt definisce il totalitarismo come "l’ambizione al dominio totale". Analizzandolo pazientemente in tutte le sue parti, l’autrice ci accompagna verso la conoscenza di una potenza demoniaca, di un corpo mostruoso che si anima a poco a poco, come Frankenstein nelle mani del suo creatore, un corpo le cui teste rinascono incessantemente dalle loro ceneri e si moltiplicano.
L’Idra totalitaria si nutre del terrore delle vittime che alimentano il suo delirio e la sua paranoia: "Il terrore diffuso soffia sulle braci totalitarie". Questo corpo indemoniato che paralizza e isola gli individui, traumatizzati, colpevolizzati, siderati, che si riconoscono in una massa informe sottomessa al suo boia e alle sue credenze irrazionali, alla sua alienazione mentale.
"La principale caratteristica dell’uomo della massa non era la brutalità e la rozzezza, ma l’isolamento e la mancanza di relazioni sociali normali." La colonizzazione degli spiriti avviene attraverso la repressione, repressione di tutto ciò che ci permette di esprimere gli stati d’animo e di differenziarci gli uni dagli altri. E’ così che le arti e la letteratura diventano nemici da sradicare, così come la Storia, attraverso la quale si manifesta lo Spirito, deve essere rivista per adeguarsi alla narrazione ideologica del potere.
Questo processo ignominioso, una volta decifrato, richiama i più bassi istinti e invoca le tenebre; molti preferiranno rifuggire da questo demoniaco e si allontaneranno da questo libro. Tuttavia, Ariane Bilheran non smette di far emergere la luce da questa profonda oscurità mettendo in risalto la complessità e la bellezza dell’essere umano. L’Idra non può rivaleggiare che per un tempo limitato coi figli di Dio e si distrugge inesorabilmente. Quando la massa esce dal delirio paranoico, l’individuo riprende il suo posto. L’Uomo ritrova la spontaneità e la fiducia in se stesso.
I testimoni di questo tempo infame ricoprono un ruolo cruciale; riportando le esperienze vissute e i loro stati emotivi, descrivendo una realtà folle, rifondando le nozioni di bene e di male in una società spogliata di tutti i valori morali, essi ci offrono la possibilità di tornare in contatto con la nostra parte di umanità.
L’autore paragona questi testimoni alle lucciole. Che felicità! Hannah Arendt, Simone Weil, Kant, Solzenicyn appartengono a questi "spiriti liberi, illuminati che, per aspirazione e inspirazione, illumina(no) anche tutto intorno a sé".
Ariane Bilheran ci illumina con le sue considerazioni filosofiche profonde, a volte complesse. Analizza le parole la cui risonanza incanta lo spirito: intimità, dignità, carità. Tutte e tre vengono svelate nella loro essenza, ci definiscono non tanto come cittadini che emergono dal corpo sociale, ma come anime che emergono dalla potenza divina.
Questo lavoro si rivolge a tutti coloro che vogliono comprendere il cammino del mondo e a tutti quelli che sono in preda all’angoscia o alla paura di fronte a questa macchina che opera inesorabilmente davanti ai nostri occhi. Ci fornisce delle armi per salvaguardarci da ogni tipo di cattura e per non lasciarci cadere nel terrore, fonte delle peggiori follie distruttive, Con la riconquista della nostra vita intima si costruiscono dei solidi bastioni che ci permettono di resistere a questo furore. Ariane Bilheran sottolinea:
"Questo libro si può leggere come un invito a tornare ad essere lucciole".
Procuratevelo in formato cartaceo, sarà per voi come un rifugio nei momenti più difficili!








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