Fenomenologia della paranoia. Tempo, spazio, altro
- Ariane Bilheran

- 2 nov 2016
- Tempo di lettura: 18 min
Novembre 2016
Questo articolo è apparso sulla rivista Cronache fenomenologiche del mese di dicembre 2016.
La psicopatologia fenomenologica si fonda sul "ritorno alle cose stesse" (Husserl), fondato sull'intuizione e sul mondo del vivente (Lebenswelt):
"Non si tratta di niente di più, niente di meno che di attenersi all'esperienza, [...] non aggiungere all'esperienza una teoria pre-data, anche implicita, [...] non rimuovere ciò che è troppo ovvio in essa, e quindi di solito non messo in discussione perché non è problematico [...]. La conoscenza dei fenomeni non è più induttiva ma intuitiva."
Naudin, Pringuey, Azorin, 1998.
Se la psicopatologia fenomenologica si è tradizionalmente concentrata molto sul rapporto con il tempo nella malinconia e nella mania (si vedano i lavori di Minkowski, Binswanger, Tatossian, sul tema della temporalità maniacale ridotta all'istante senza presente, per citare solo i più noti) o anche nella schizofrenia (si vedano, tra gli altri, Blankenburg, con la "perdita dell'evidenza naturale", così come Fernandez-Zoïla, con il presente temporale discontinuo e dislocato, spezzato, ecc.), avrebbe molto da fare per studiare ulteriormente la paranoia.
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