Totalitarismo, ideologia e paranoia
- Ariane Bilheran

- 22 ott 2021
- Tempo di lettura: 21 min
Fonte 1
Simposio internazionale sulla Salute Mentale organizzato da Aliança Saude in Portogallo, il 23 ottobre 2021.
Buongiorno a tutti,
Vi ringrazio per il vostro invito a questo simposio internazionale. Vorrei aprire il mio intervento con due citazioni, la prima è di Arthur Koestler, col suo romanzo Buio a Mezzogiorno: "Così conseguenti siamo stati, nella liberazione degli esseri umani dai ceppi dello sfruttamento industriale, che abbiamo mandato circa dieci milioni di persone ai lavori forzati nelle terre artiche e nelle foreste dell’Est, in condizioni simili a quelle degli antichi schiavi nelle galere. Così conseguenti che, per risolvere una differenza d’opinioni, conosciamo un solo argomento: la morte."
E la seconda, da Hannah Arendt, in La Natura del Totalitarismo (Understanding and Politics, on the nature of totalitarianism, religion and politics): "Molti affermano che non potremmo combattere il totalitarismo senza comprenderlo. Per fortuna questo non è vero, altrimenti la nostra sarebbe una situazione disperata."
Mi chiamo Ariane Bilheran, sono una psicologa e filosofa francese, dottore in psicopatologia, specializzata in filosofia morale e politica in particolare nella malattia della civiltà, e in psicopatologia, particolarmente nello studio delle manipolazioni, delle devianze del potere, della perversione, della paranoia e della molestia, tra le altre cose. Per diversi anni ho studiato l’emergenza di quelli che ho definito "collettivi regrediti" nella molestia all’interno dei luoghi di lavoro, e ho pubblicato molti libri su questi temi, alcuni dei quali sono stati tradotti in altre lingue, oltre al francese.
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